TEL AVIV - "Prima di tutto, grazie. Ho atteso questo momento per otto anni, per dire la verità come la ricordo, una verità che è importante anche per la giustizia. Non c'è giustizia senza verità". Così ha esordito il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu durante la sua testimonianza, dopo essere stato avvertito dalla giudice di dire solo la verità, come ogni altro testimone.
Nel corso della sua dichiarazione, Netanyahu ha parlato anche delle sue responsabilità come primo ministro: "Sono anche il primo ministro, gestisco il Paese, guido lo Stato di Israele e l'esercito israeliano in una guerra su sette fronti, eppure pensavo che fosse possibile fare entrambe le cose contemporaneamente. Ma pochi giorni fa è successo qualcosa di tettonico, tettonico significa un terremoto. E questa è una scossa che non si verificava da 100 anni, da quando è stato firmato l'accordo Sykes-Picot (il crollo del regime di Assad). Questo cambiamento altera la realtà, abbiamo cambiato il volto del Medio Oriente e avrà conseguenze storiche", ha detto davanti al Tribunale di Tel Aviv, in un'aula gremita da politici e persone arrivate per ascoltare la sua testimonianza.
Netanyahu ha deliberatamente evitato di sedersi sul banco degli imputati finché i fotografi non hanno lasciato l'aula, poiché è vietato scattare foto dopo che i giudici sono entrati. Il tribunale, non ha accolto la richiesta dei media di trasmettere la testimonianza in diretta.
Fuori dal tribunale gruppi di manifestanti, compresi i familiari degli ostaggi, si sono riuniti per esprimere il loro dissenso a Netanyahu, mentre altri gruppi esprimevano il loro sostegno al premier. Presente Maayan Sherman, madre del soldato rapito e ucciso Ron Sherman, con in mano una foto del figlio, su cui ha scritto: "Rapito a causa di Netanyahu. Assassinato da Netanyahu".
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