"La burocrazia, insieme alle
problematiche degli ecoschemi e dell'informatica, sta spingendo
molte aziende ad abbandonare la Politica agricola comune. Questa
è una perdita per tutta l'agricoltura, poiché sembra che la Pac
si stia allontanando sempre di più sia dall'agricoltura che
dall'ambiente". A lanciare l'allarme Luca Giannozzi,
vicepresidente di Confagricoltura Toscana, in occasione del
convegno Coltivare nella Pac, organizzato da Confagricoltura
Toscana e dedicato alle novità per la nuova campagna agraria a
seguito delle ultime indicazioni fornite dal ministero delle
Politiche agricole. "Lo scorso maggio l'Ue ha introdotto una
mini-riforma della Pac che alleggerisce alcuni vincoli
ambientali, per sostenere la produzione agricola - dice
Giannozzi -. In particolare, le Buone condizioni agronomiche
eambientali sono state riviste e la rotazione obbligatoria delle
colture, che era biennale, è stata semplificata in una
diversificazione annuale. Questo offre maggiore flessibilità
agli agricoltori, nel rispetto degli obiettivi ambientali ma
rispondendo anche alle necessità economiche e produttive". Ma
non è sufficiente.
"Stiamo lavorando a questo periodo di transizione con proposte
come l'implementazione di rotazioni nello stesso anno solare
attraverso colture secondarie e una gestione chiara tra
ecoschemi e diversificazione", spiega Gianluca Cavicchioli,
direttore di Confagricoltura Toscana che sottolinea come la Pac
negli ultimi anni abbia deluso il suo obiettivo principale
"abbandonando il concetto di quantità delle produzioni ed
incrementando gli aspetti burocratici. Serve un nuovo modello di
Pac, che veda al centro l'impresa e le produzioni, con
attenzione alla qualità, ovviamente con forte attenzione alla
sostenibilità".
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