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'Pizzo di Stato' e 'famiglie ostaggio', le accuse di Ruffini

'Pizzo di Stato' e 'famiglie ostaggio', le accuse di Ruffini

Di Meloni e Salvini le frasi citate dal funzionario che lascia

ROMA, 13 dicembre 2024, 12:56

Redazione ANSA

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Ernesto Maria Ruffini - RIPRODUZIONE RISERVATA

Ernesto Maria Ruffini - RIPRODUZIONE RISERVATA

   "Non mi era mai capitato di vedere pubblici funzionari essere additati come estorsori di un pizzo di Stato, oppure sentir parlare di Agenzia delle Entrate che tiene in ostaggio le famiglie, come fosse un sequestratore". A Ernesto Maria Ruffini non sono andate giù le critiche mosse in questi anni all'operato del fisco e della sua Agenzia anche da parte del governo.

    Era il 26 maggio 2023 quando la premier Giorgia Meloni parlò di "pizzo di Stato", suscitando un vero e proprio vespaio di polemiche politiche. Ruffini era già alla guida dell'Agenzia delle Entrate da circa tre anni. "Sulla riforma fiscale la sinistra dice che gettiamo la spugna sulla lotta all'evasione. Mai - disse Meloni - ma la lotta a evasione fiscale si fa dove sta davvero l'evasione, le big company, le banche. Non il piccolo commerciante a cui chiedi il pizzo di Stato".

    Quello delle famiglie "ostaggio" del fisco è stato invece in questi anni uno dei cavalli di battaglia della Lega e del suo leader, che spesso ha invocato quella che definisce "una grande e definitiva pace fiscale". "Io parlo a nome di milioni di italiani - ha affermato ripetutamente il vicepremier Matteo Salvini - che hanno fatto la dichiarazioni dei redditi e poi per i problemi che ci sono stati non sono riusciti a pagare quanto dovuto. Piuttosto che tenerli come fantasmi in ostaggio dell'Agenzia delle Entrate chiediamo loro una parte del dovuto, lo Stato incassa e loro sono liberi. Gli evasori totali vanno in galera". 

 

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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