"L'anno prossimo avremo un bando molto importante sull'inclusione lavorativa da 250 milioni che si rivolgerà agli enti del Terzo settore. Ho già parlato con il ministro Lollobrigida per avere un pezzettino proprio dedicato all'agricoltura sociale". Lo ha detto la ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli a margine del convegno 'Marche: terra di agricoltura sociale', promosso dalla Regione, a Colli del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno.
"Noi ci basiamo su una norma la legge 68 del 1999 che in effetti è un po' datata ma l'Italia - ha ricordato la ministra - è anche l'unico Paese in Europa che ha una legge sull'inclusione lavorativa. E' cambiato il mondo nel frattempo e bisogna pensare a delle interfacce per garantire alle aziende che hanno bisogno di determinati posti con mansioni specifiche, che le caratteristiche, le capacità e i talenti di ogni persona vengano rispettati nel matching tra i bisogni della persona e l'assunzione stessa. Quindi c'è bisogno di servizi anche un po' più innovativi. In questa direzione serve avere tutti uno sguardo diverso: il mondo istituzionale, il mondo privato ma anche i singoli cittadini. Se cominciamo a pensare alla valorizzazione della persona, alle sue potenzialità e non ai limiti allora penso che riusciremo anche a cambiare la mentalità di coloro che - ha sottolineato - pensano che il mondo della disabilità è un mondo a parte, mentre siamo tutti parte dello stesso mondo anche sul tema dell'inclusione".
Locatelli si è impegnata a tornare nelle Marche "per visitare qualcuna di queste realtà che fanno agricoltura sociale in modo così innovativo ed importante per il territorio. Credo che questo sia un comparto che possiamo sviluppare".
Vanni, la cooperazione sociale sia visionaria e non nostalgica
"Pensare al welfare semplicemente come 'cura' è riduttivo e non basta, soprattutto se vogliamo passare da un welfare riparativo e di protezione ad un welfare dei diritti e dell'inclusione, ridurre le diseguaglianze e promuovere equità e coesione sociale" e sul futuro della cooperazione sociale bisogna "essere visionari, radicali, coraggiosi e non nostalgici". Lo ha detto la presidente nazionale Eleonora Vanni nella sua relazione al sesto congresso nazionale di Legacoopsociali "Il futuro dal quotidiano" in corso a Roma oggi e domani.
Sulle politiche di welfare Vanni ha sottolineato come richiedano delle precise scelte di campo: "immigrazione con una gestione appropriata dei flussi migratori e la piena inclusione delle prime e seconde generazioni; politiche trasversali per la natalità che non siano solo incentivi parametrati al numero dei figli, ma che creino condizioni di contesto adeguate a maternità e paternità; politiche trasversali per la promozione della presenza dei giovani in tutti i campi; qualificazione del sistema di istruzione arretrato rispetto alla velocità di innovazione e cambiamento dei bisogni e della società; promozione del digitale dall'alfabetizzazione di base alla formazione specifica di nuovi profili; azioni di sistema per affrontare le disuguaglianze e la qualità della vita sul pianeta; rigenerazione degli spazi abitativi e sociali nella direzione della massima inclusività e sostenibilità economica".
Sul lavoro della cooperazione sociale la presidente Vanni ha ricordato "un rinnovo contrattuale importante sia dal punto di vista economico che normativo" e la specificità dell'inclusione lavorativa delle persone fragili e svantaggiate dove la cooperazione sociale "sta dimostrando una capacità di apertura a processi imprenditoriali e a settori di attività nuovi che stanno dando anche ottimi risultati e fanno intravvedere traiettorie di futuro innovative". La prima giornata si è conclusa con la tavola rotonda tra esperti, docenti universitari e cooperatori sociali. Per domani è prevista l'elezione del nuovo presidente nazionale.
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