"L'omicidio di Giulia Cecchettin è
stato uno spartiacque" ma dividersi in Parlamento sulla mozione
contro il patriarcato "è stato un errore". Così a Repubblica la
deputata di Nm Mara Carfagna. "Sono cambiate due cose - aggiunge
- Si sono rafforzati gli enti a cui rivolgersi, i centri
antiviolenza, il numero verde, i presidi ospedalieri, e anche le
forze dell'ordine hanno nuove consapevolezze: le donne sono più
ascoltate che in passato. E hanno capito che possono e devono
difendersi, anche con le denunce". Anche tante donne della
politica hanno raccontato di essere state vittima di violenza di
genere: un nuovo Me Too? "Assolutamente no, sono cose diverse.
Penso però che l'omicidio di Cecchettin non abbia segnato solo
commozione o rabbia, ma soprattutto voglia di reagire. Sono
aumentate le denunce, le richieste di aiuto, e anche le
testimonianze delle donne in politica: un monito a chi ancora
cerca di minimizzare il problema degli abusi".
"Siamo stati tra gli ultimi in Europa a cancellare orrori
come il delitto d'onore o il matrimonio riparatore. Ma poi
abbiamo corso: le leggi contro lo stalking, i matrimoni forzati,
il codice rosso. Oggi abbiamo un complesso normativo
all'avanguardia. Purtroppo c'è un pezzo di mondo maschile che
non è cresciuto di conseguenza".
"Le cose sono enormemente migliorate in pochi anni. Quando
nel 2009, da ministra, portai al voto la legge contro lo
stalking c'era ancora chi diceva che non si poteva punire un
corteggiamento un po' insistente. Oggi a nessuno salterebbe in
mente di dire una cosa del genere". L'opposizione accusa la
maggioranza di negare il patriarcato. "È un dibattito ideologico
che non mi appassiona. È per me evidente che maschilismo,
sessismo e violenza maschile agiscono ancora nella nostra
società. Alla politica tocca educare al rispetto delle donne e
fermare chi pensa di poterle sottomettere con la forza".
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