"Ognuno stia al suo posto". E'
questo l'invito che Simone Selmi segretario generale della
Fiom-Cgil Bologna; Massimo Mazzeo, segretario generale Fim-Cisl
Amb e Stefano Lombardi, segretario Generale Uilm-Uil Bologna
rivolgono, agli industriali felsinei visto che, lamentano in
una nota congiunta, "nella giornata di oggi 28 Novembre 2024
Confindustria Emilia Centro e una parte di imprese bolognesi a
lei associate stanno distribuendo alle lavoratrici ed ai
lavoratori una volantino padronale che vuole spiegare la
'benevolenza' della posizione assunta da parte dei padroni sul
rinnovo del Collettivo nazionale Federmeccanica".
A giudizio dei sindacalisti "oltre ad essere una
iniziativa al quanto singolare, non si è mai registrato fino ad
oggi che i datori di lavoro volantinassero nei luoghi di lavoro
e nelle mense interaziendali, come dire, i tempi cambiano ma la
mentalità di ritagliarsi un ruolo di sostituzione delle
prerogative sindacali non lo hanno mai abbandonato"
Ad ogni modo, proseguono i segretari generali in un altro
passaggio della nota, "ciò che Confindustria ha messo in scena è
di una gravità inaudita che incrina in modo grave le relazioni
sindacali in questo territorio e che inasprisce uno scontro già
teso sul rinnovo del Contratto collettivo di lavoro nazionale
Come Fim Fiom Uilm di Bologna - scandiscono - valuteremo nelle
prossime ore che tipo di iniziative intraprendere per rispondere
ad un attacco vile che il padronato sta facendo nei
confronti delle lavoratrici e dei lavoratori sminuendo di fatto
il ruolo di chi li rappresenta alla vigilia di una campagna di
assemblee che preparano le prime 8 ore di sciopero"
Quanto avvenuto, sottolineano ancora Selmi, Mazzeo e
Lombardi, "la serrata 5.0, il volantinaggio messo in campo dai
Padroni, cambia i rapporti relazionali sul territorio e
soprattutto in merito alle relazioni sindacali costruite negli
anni. Un modello relazionale avanzato - concludono - ha
necessità di una classe dirigente che guarda ai lavoratori come
un investimento e non come un mero costo, una classe dirigente
che vuole mantenere vivo un modello relazionale moderno non
discredita chi rappresenta le lavoratrici ed i lavoratori
tentando di accreditarsi come unico detentore della soluzione".
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