"Una bellissima
sorpresa. Per un ragazzo che mai avrebbe pensato di trovarsi a
presentare una sua mostra quello di oggi è un inizio che può
avere un seguito". Queste le parole di Tanino Liberatore
intervenuto alla mostra 'Moving parts, personaggi ad
ingranaggio' di Graziano Sabatini, inaugurata a Villa Santa
Maria (Chieti) nella sede della Fondazione 'Peppino Falconio'.
"Ha lavorato tanto tempo per lui e non per piacere agli altri
- ha spiegato il creatore di Ranxerox -. Spesso quando
disegniamo non ci rendiamo conto di cosa facciamo. A volte
perdiamo ore, giorni nel dettaglio. È un lavoro intimo ed è
quello che la gente percepisce. Se siamo onesti con noi stessi
lo siamo anche con le persone che guardano, che si creano un
giudizio anch'esso intimo. Il suo linguaggio basato sulla
serialità degli ingranaggi affronta con le stesse lettere
problematiche diverse e questa è una bella e interessante
strada".
"Costruisco i miei quadri letteralmente - ha spiegato
Graziano Sabatini - perché non dipingo su tela, ma su tavole
fatte da me. Mai avrei pensato di poter fare una mostra. Per
anni ho messo le mie emozioni e il mio vissuto su queste tavole
che per me rappresentano un modo di esprimere cose che a parole
spesso non mi vengono. Avevo pensato anche di smettere. Oggi per
me è un nuovo inizio".
"La proposta artistica di Sabatini - ha detto da parte sua il
critico d'arte Massimo Pasqualone intervenuto alla presentazione
- è originale ed al contempo si situa in quel filone di critica
al modello industriale degli artisti russi, con intersecazioni
nella pop art non solo italiana. L'artista, nello spazio
meccanico e nel tempo dell'ingranaggio, vive e trasmette le sue
emozioni, con un chiaro messaggio sociale".
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