Cancela ha illustrato le diverse fasi di gestione dell'arrivo di migranti (i cui sbarchi attualmente avvengono soprattutto alle Canarie). Sui moli di approdo, i neo-arrivati sono attesi da un dispositivo di primo soccorso sanitario, solitamente affidato alla Croce Rossa, di cui fa parte personale formato in "assistenza psicosociale" e che fornisce anche cibo e vestiti puliti. Subito dopo, sono sottoposti a un colloquio con agenti di polizia e sono poi portati, qualora non necessitino di assistenza in ospedale, nei cosiddetti Centri di assistenza temporanea per stranieri (Cate), dove, secondo la legge, non possono restare per più di 72 ore. In quella sede, i migranti hanno un secondo colloquio con la polizia, più approfondito.
Successivamente, vengono inseriti in altre strutture o realtà esistenti in territorio spagnolo, dove rimangono per periodi di tempo variabili, ricevendo supporto formativo, sanitario e ludico, e da cui possono entrare e uscire liberamente. "Dalle Canarie alla Penisola il trasporto avviene in aereo", ha spiegato la segretaria di Stato. Cancela ha sottolineato che, attualmente, "il numero di arrivi in Spagna è molto alto" (circa 115.000 persone negli ultimi due anni) e riconosciuto che il sistema di accoglienza è "sotto pressione", per cui una delle priorità è quella di potenziarlo. Fonti del suo ministero di appartenenza (Inclusione, Previdenza Sociale e Migrazioni) precisano che, allo stato attuale, i posti disponibili per l'accoglienza di migranti adulti sono circa 60.000. "Il nostro focus è ora sulla costruzione di passerelle dalle situazioni di irregolarità all'ingresso nel mondo del lavoro", ha spiegato la segretaria di Stato. (ANSAmed).
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