Un'indennità mensile di mille euro
per i medici di assistenza primaria che hanno l'ambulatorio
principale nei Comuni trentini classificati come zone disagiate.
Lo ha stabilito - si apprende - la Giunta provinciale di Trento,
con apposita delibera.
"Questa misura rappresenta un segnale concreto di attenzione
verso i territori più complessi del nostro territorio: con
l'indennità riconosciuta ai medici di assistenza primaria,
compiamo un passo importante per assicurare ai cittadini la
continuità delle cure e una prossimità reale ai servizi
essenziali anche in contesti caratterizzati da sfide geografiche
e demografiche e va nella direzione di un sistema sanitario
capace di adattarsi e di rispondere ai bisogno specifici del
territorio", ha commentato l'assessore alla salute e politiche
sociali, Mario Tonina.
La misura punta a sostenere i medici che operano in territori
caratterizzati da particolari complessità demografiche e
geografiche. L'indennità mensile sarà erogata dall'Azienda
provinciale per i servizi sanitari a decorrere dalla data di
approvazione dell'Accordo integrativo provinciale del 21 giugno
2024. Per l'individuazione delle zone disagiate, la Provincia
autonoma di Trento ha coinvolto l'Istituto di statistica della
provincia di Trento (Ispat). I Comuni sono stati suddivisi in
quattro fasce (dalla uno, per i territori più disagiati, alla
quattro, per quelli meno disagiati).
In base alla proposta approvata, non sono considerati
disagiati i Comuni situati lungo l'asta dell'Adige. I centri
situati in fascia uno, per i quali l'indennità mensile è
riconosciuta, sono: Valfloriana, Palù del Fersina, Fierozzo,
Castello Tesino, Sagron Mis, Pieve Tesino, Frassilongo, Garniga
Terme, Sover, Rabbi, Castel Condino, Canal San Bovo, Terragnolo,
Vallarsa, Grigno, Ruffrè Mendola, Cinte Tesino, Bresimo,
Luserna, Bedollo, Valdaone, Folgaria, Pellizzano, Rumo e
Sant'Orsola Terme.
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